
Giro d'Italia 2022: edizioni passate
Su 103 edizioni del Giro d’Italia, ben 69 sono state vinte da corridori italiani, quasi il 67% del totale. Nessun’altra nazione è arrivata in doppia cifra, con Belgio e Francia ferme rispettivamente a 7 e 6 successi. Gli italiani sono decisamente patriottici nel ciclismo, tant’è che è difficile trovare una leggenda azzurra di questo sport che non abbia mai vinto la Corsa Rosa: tra tutti spiccano i 5 successi di Alfredo Binda e Fausto Coppi, detentori del primato assoluto in coabitazione con Eddy Merckx.
Tuttavia, nell’ultimo decennio, il ciclismo italiano ha fatto davvero fatica a imporsi. Il 2010 è uno degli ultimi anni in cui siamo stati in grado di fare la voce grossa, con la vittoria di Ivan Basso davanti alla sorpresa David Arroyo e al giovane Vincenzo Nibali. A partire da quel momento, lo Squalo non è più sceso dal podio in ciascuna delle sue partecipazioni alla Corsa Rosa. Già l’anno dopo il messinese arriva terzo – per poi divenire secondo a causa della contestata squalifica ad Alberto Contador – dietro al compianto Michele Scarponi.
Anno horribilis il 2012 con un Giro privo di spettacolo vinto a sorpresa da Ryder Hesjedal davanti a Joaquin Rodríguez – che ancora si chiede perché non ci furono gli abbuoni – e a Thomas De Gendt, vicino a un clamoroso ribaltone sullo Stelvio. Nessun italiano sul podio: è l’inizio di un periodo grigio parzialmente rischiarato dalla stella di Vincenzo Nibali, che domina il Giro del 2013 davanti a Rigoberto Uran e Cadel Evans.
Nel 2014, con lo Squalo impegnato al Tour, si fa conoscere al mondo un giovane Fabio Aru, terzo dietro alla coppia colombiana formata da Nairo Quintana e Urán, con la contestata discesa dello Stelvio a tenere banco. L’anno seguente, Aru è protagonista dello scontro con sua maestà Alberto Contador, con il sardo che crolla sul Mortirolo ma riesce a terminare secondo davanti a Mikel Landa, suo gregario. Il 2016 è l’anno del ritorno di Nibali al Giro e il messinese lo fa in grande stile: tantissime difficoltà ribaltate con orgoglio nelle ultime due tappe, in cui recupera quasi cinque minuti al leader Kruijswijk, caduto sull’Agnello, con il memorabile sacrificio di Michele Scarponi e il trionfo davanti a Esteban Chaves e Alejandro Valverde.
Il 2017 vede il trionfo a sorpresa di Tom Dumoulin, forte cronoman in grado di difendersi in salita dagli attacchi dei più esperti Quintana e Nibali. Dumoulin che si conferma corridore da grandi giri l’anno dopo, ma deve arrendersi dinanzi alla folle e meravigliosa impresa d’altri tempi di Chris Froome a Bardonecchia, che ha fatto entrare il britannico nell’esclusivo club della Tripla Corona, con il podio completato dal giovane Miguel Ángel López. Italiani non a podio come nel 2012. Nel 2019, tra i due litiganti, Nibali e Primož Roglič, a spuntarla, in maniera abbastanza sorprendente viste le attese della vigilia, è Richard Carapaz, con il messinese e lo sloveno rispettivamente secondi e terzi a Verona.
Il 2020, anno dell’anomalo Giro in ottobre a causa della pandemia da Covid-19, è stata la volta del sorprendente Tao Geoghegan Hart della Ineos Grenadiers, che ha avuto la meglio di Jai Hindley dell’ex Team Sunweb all’ultima tappa; terzo Wilco Kelderman, quarto João Almeida, maglia rosa delle prime due settimane di corsa, in un’edizione contraddistinta da un evidente ricambio generazionale. L’anno scorso, infine, la grande vittoria di Egan Bernal su uno splendido Damiano Caruso e il primo podio, nonostante nelle ultime stagioni abbia spesso animato la Corsa Rosa, di Simon Yates.
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