
Vuelta a España 2022: il percorso (tappe 16-21)
L’ultima settimana di corsa prende il via da Sanlúcar de Barrameda, luogo di partenza della tappa numero 16, che arriva a Tomares dopo 189,4 km di percorso quasi completamente pianeggiante, con gli ultimi chilometri che tendono all’insù, ma che non dovrebbero scongiurare una bella volata a ranghi compatti in quel di Tomares, sobborgo di Siviglia. La diciassettesima tappa, da Aracena al Monastero de Tentudìa per un totale di 162,3 km, non ha un metro di pianura e si deciderà nel finale, per l’esattezza negli ultimi 10, 3 km della salita conclusiva di seconda categoria, che ha una pendenza media del 5% ed è divisa in due parti: la prima leggermente più facile ma irregolare, con un tratto in contropendenza, la seconda con una pendenza media intorno al 7% e sale con regolarità fino al traguardo finale. Probabile l'arrivo di una fuga, difficilmente si vedranno distacchi ingenti in classifica generale.
Ultimo arrivo in salita di questa insolita terza settimana è la diciottesima tappa, la Trujillo-Alto de Piornal di 192 km. Si tratta di una tappa lunga e fin da subito impegnativa, senza un metro di pianura. Le difficoltà maggiori cominceranno al km 106, con l'inizio della salita dell'Alto de la Desesperada (un seconda categoria di 3,7 km al 9,4%), al quale farà seguito una bella discesa. Dopodiché verrà affrontato per la prima volta l'Alto de Piornal, non dal versante dell'arrivo, salita lunga 13,5 km al 5%. Già qui si potrebbe tentare qualcosa poiché, dopo la lunga discesa che segue lo scollinamento, inizierà quasi subito l’ascesa finale verso l’Alto de Piornal: pure da questo lato la salita misura 13,5 km al 5% con punte all’11%, ma ribadiamo che non si tratta della stessa salita. Questa tappa, posta nella prima o nella seconda settimana non avrebbe fatto danni, ma collocata in questa posizione potrebbe creare scompiglio nonostante la non irresistibile difficoltà delle ascese.
Terzultima tappa della Vuelta, forse la più inspiegabile, è la Talavera de La Reina-Talavera de La Reina di 138,3 km. Si tratta di una frazione bizzarra: subito dopo la partenza si entra in un circuito di poco più di 60 km da ripetere per due volte, con il Puerto de Pielago (seconda categoria di 9,3 km al 5,6%) che costituisce l’unica difficoltà altimetrica categorizzata di giornata. Ultimo passaggio in cima ai -44 km dal traguardo, seguirà discesa e poi una lunga pianura fino all’arrivo. Scenario molto semplice: siamo al diciannovesimo giorno di gara, a nessuno interesserà di tenere chiusa la corsa (per tentare di sparare le cartucce rimanenti nella giornata successiva) e, pertanto, si prevede una fuga numerosissima che potrebbe prendere anche una ventina di minuti sul gruppo Maglia Rossa.
Ultimissima opportunità per gli scalatori la ventesima frazione, forse quella che più si avvicina alle parvenze di un tappone, assente in questa edizione della Vuelta. Non ci saranno salite molto difficili, ma la tappa ha il potenziale per un ribaltone, come fu nel 2015 quando vinse Fabio Aru. Si parte da Moralzarzal per arrivare al Puerto de Navacerrada dopo 181 km. Primi 23 km in falsopiano, prima di iniziare a salire proprio verso la località d'arrivo, ma da un altro versante: si tratta di un prima categoria di 10,3 km al 6,8% di pendenza media. Seguiranno 50 km fra discesa e lunga pianura per andare ad attaccare il secondo GPM di giornata, il seconda categoria di Puerto de Canencia (7,5 km al 4,9%). Fin qui non dovrebbe succedere nulla, visto che le salite sono lontane l'una dall'altra. Dopo questo GPM, ci sarà una discesa un po' più corta, seguita da altri 15 km di strada praticamente pianeggiante. A poco più di 60 km dalla conclusione, i corridori attaccheranno il breve ma duro Puerto de Camencia a cui seguirà una rapida discesa che, senza soluzione di continuità, terminerà con il sopraggiungere del penultimo GPM di giornata, il Puerto de la Mocuera (un prima categoria di 9,4 km al 6,9%) che può rappresentare un importante trampolino di lancio per chi volesse ribaltare la corsa, anche perché, dalla fine della discesa all'inizio dell'ultimo GPM di giornata ci sono poco più di 5 km di pianura, non di più. Ed eccoci all'ultima salita importante della Vuelta, il Puerto de Cotos (prima categoria di 10,3 km al 6,9%), con scollinamento a meno di 7 km dalla conclusione: la salita, così come tutta la tappa, non è troppo complicata, ma chi ha una crisi oggi, può pagare minuti, visto che il terreno per fare selezione c'è. Gli ultimi 7 km (purtroppo) saranno di pianura, con pendenza minima, attorno all'1%, che solitamente (anche se non sempre) favorisce chi insegue. Ciò che è certo è che, diversamente dall'anno scorso, all'arrivo del Puerto de Navacerrada, conosceremo al 100% il vincitore dell'edizione numero 77 della Vuelta, poiché l'ultima tappa torna a essere una passerella, dopo un anno di assenza.
La Las Rozas (periferia nord ovest di Madrid)-Madrid rappresenta infatti l'ultima tappa di un Grande Giro in questo 2022, con i primi 35 km che come al solito saranno dedicati ai festeggiamenti per i vincitori. Dal km 35,2 si inizia a fare veramente sul serio, con il piccolo circuito madrileno che si snoda fra le arterie più importanti della capitale spagnola che farà da cornice, dopo 96,7 km di percorso totale e un totale 10 giri, all'ultima mega volatona, forse anche dell'anno.
Tags:
Madrid Vuelta a Espana Fabio Aru Vuelta Spagna Tomares Alto de Piornal Moralzarzal Puerto de Camencia Talavera de La Reina Siviglia Puerto de la Mocuera Alto de la Desesperada Puerto de Cotos Trujillo Las Rozas Sanlucar de Barrameda Puerto de Navacerrada Aracena Monastero de Tentudia

Giro d'Italia 2023: il percorso (tappe 10-15)

Giro d'Italia 2023: il percorso (tappe 1-9)

Vuelta a España 2022: il riepilogo

Vuelta a España 2022: i favoriti (classifica generale)
